RIGA – 22 ottobre (da remoto)

DOVEROSA RASSEGNA STAMPA LOCALE (ovvero quando hai un attacco potente di PLACEBO BLUE e in meno di 24 ore impari il lettone stretto per controllare che cosa si dice in loco dei tuoi beniamini).



In attesa delle due date russe a San Pietroburgo e Mosca che, come sempre, ringalluzziranno i nostri (anche se, francamente dopo l’esibizione in accappatoio e l’ascesa alla transenna nei panni di Darth Molko, non so davvero a cosa potrà portare un entusiasmo ulteriore), cerchi le recensioni del concerto di Riga. Già sai, per testimonianze dirette, che lo show è andato bene ed erano tutti in forma e particolarmente allegri. 
Ma, si sa, l’occhio innamorato a volte è un po’ miope quindi un parere esterno e imparziale non guasta.

E così ti imbatti in www.kasjauns.lv, testata online locale che probabilmente ha al suo attivo una redazione meno numerosa di quella di Afragola Oggi.


L’articolo non dice una beneamata ceppa. No, seriamente, non dice nulla che non sia un ricicciamento del comunicato stampa uscito mesi fa: “Faremo contenti i fan che sono stati tanto pazienti e bla bla bla. Suoneremo Pure Morning e Nancy Boy e bla bla bla bla…” Insomma, il tizio che ha scritto la recensione non ha nemmeno messo piede all’Arena o, se l’ha fatto, si è trattenuto per le prime due canzoni. Giusto il tempo di scattare le foto e poi via, a casa che mi aspetta un bel piattone di sauerkraut!

Già… le foto. Ora, va bene il patriottismo, ma che su 37 foto del concerto, 13 siano del pubblico mi pare un po’ un’esagerazione. Anche lo scatto di apertura della photogallery: Matt alla batteria. Che, con tutto il bene che si può volere a quel caro ragazzo, non è esattamente il membro più significativo della band…
Tra tutte, spicca questa: Stef e il suo scoiattolo (che a questo punto per convenzione chiamerò Gösta).




Photo credit: © Foto: Nauris Garkaklis

Anche in questo caso si usa come base il comunicato stampa, ma per lo meno l’articolista accenna a un principio di scaletta, tralasciando chiaramente di far cenno a due perle come Lazarus e Lady of the Flowers che da sole valgono tutto il biglietto. Però, vabbè, perdonabile…
A fondo articolo trova spazio anche la citazione di A Place For Us To Dream e l’EP Life’s What You Make It che contiente canzioni inedite… Che poi veramente sarebbe soltanto una… Pazienza, lo perdono perché le foto sono belle (e su 35 scendiamo a 7 del pubblico e 1 del cartellone). E soprattutto c’è un close up sugli stivaletti del nostro che fa tanto photo fetish!



Photo credit: © Deniss Hvostovojs

Su http://www.delfi.lv/kultura/news/music/foto-placebo-riga-atgriezas-ar-hitu-zelta-fondu.d?id=48060921 un “giornalista” particolarmente creativo asserisce che il Tour è dedicato al primo album della band (?) e infatti non si spiega come mai vengano suonate anche canzoni degli album successivi... Misteri di Kazzenger! 
Molto gradita la menzione del gruppo di supporto, i The Mirror Trap, che ormai amiamo follemente! 
Le foto... Sono ben 60! 24 del pubblico, 8 dei Mirrorini, 18 fatte su Pure Morning... Ok... 
Notevole l’effetto annunciazione di questa, per il resto nulla da segnalare:


Photo credit: © DELFI

L’esordio è più che buono: li definiscono leggendari... Pare pure un po’ troppo, in effetti! (ma comincio a capire come mai l’uomo dal grande ego ami i paesi dell’est...)

L’articolo è una lisciata di piume infinita: tantissimi fan da tutto il mondo in fila da almeno mezz’ora prima dell’apertura delle porte (dilettanti O.O), pare impossibile che un tempo si esibissero in piccoli club, il ruolo fondamentale di Bowie e il successo planetario (BOOOOMMM! Giochiamo a chi la spara più grossa vedo!). Cito: La sua voce affascinante non ha lasciato nessuno indifferente. Menzione ai maxi schermi che riproducono quello che succede on stage: in effetti pare che siano stati notevoli! 
In chiusura il GIORNALISTA (scritto in caps lock non per caso) ricorda che i testi fanno spesso riferimento a temi come depressione, droga, libertà sessuale, stili di vita molto diversi da quelli della band attuale. Le canzoni, pertanto, suonano sicuramente diverse, più un monito per le nuove generazioni che un incoraggiamento ad abusi di vario genere. L’ultima frase però è quella che farà prendere al mio cantante (e quindi anche a me) la cittadinanza lettone: i Placebo sono fra le stelle più luminose del rock britannico alternative, capace di un concerto che si ricorderà per lungo tempo.
AWWWWWWW: la dolcezza! Si sono lisciate anche le mie, di piume! 

Le foto sono poche (21) ma molto belle! E soprattutto si comincia a notare un po’ di ricrescita sale e pepe: EVVIVA!


Photo credit: © Mārtiņš Otto, TVNET

Resto trepidante attesa di vedere cosa combineranno nella fredda terra dei grandi letterati che piacciono tanto al mio cantante (che, perdonami Brian, sono bravissimi ma pesanti quanto due piatti di cassoeula con le cotiche), sperando che conservino ancora energie per Varsavia!

See you in Warsaw!

#besttocome








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