“Mais les vrais voyageurs sont ceux-là seuls qui partent Pour partir ; cœurs légers, semblables aux ballons,
De leur fatalité jamais ils ne s’écartent,
Et, sans savoir pourquoi, disent toujours : Allons !
Ceux-là dont les désirs ont la forme des nues, Et qui rêvent, ainsi qu’un conscrit le canon, De vastes voluptés, changeantes, inconnues, Et dont l’esprit humain n’a jamais su le nom !”

[Charles Baudelaire, Les fleurs du mal, Le voyage]


(ovvero di quando la tua band finalmente sceglie un gruppo di supporto che ti piace, e tu gioisci. Poi scopri che sono italiani, e tu gongoli. Poi ascolti Girl Who Wants To Travel The World, e tu ti innamori)


Vi ricordate quando affermai con sicumera che non avrei mai amato nessuna support band dei Placebo quanto i Mirror Trap? Be’ cancellate tutto!

Loro sono gli Husky Loops.
Loro apriranno il tour UK dei Placebo.
Loro sono davvero bravi.
Loro sono anche italiani!

Eccovi in super esclusiva un Q&A per conoscerli meglio: preparatevi a una crush spaventosa!

1. Cominciamo con le presentazioni: nomi, cognomi, ruoli e, soprattutto, da dove nasce il nome della vostra band?

Pier Danio Forni: canta e suona la chitarra
Pietro Garrone: suona la batteria
Tommaso Medica: suona il basso

Il nome Husky Loops nasce da infinite discussioni tra tre ragazzi che avevano l’ossessione di avere un nome completamente unico e originale. Un nome che non fosse nemmeno stato pensato da nessun’altra band al mondo. Ci abbiamo messo 6 mesi ma alla fine abbiamo centrato l’obbiettivo. Siamo unici ;) Ci ha sempre affascinato il nome “Husky” e “Loops” credo venga dalla nostra passione per la sampling culture e la musica basata sulla ripetizione in generale. Molte delle nostre influenze musicali vengono da generi che non necessariamente è facile riconoscere nella nostra musica: hip hop, r’n’b, afro beat, jungle music ecc. 

2. Com’è iniziata l’avventura Husky Loops?
Danio e Tommaso si sono trasferiti a Londra, mentre Pietro era già là da tempo. Suonavamo tutti in band diverse e a un certo punto ci siamo chiesti: "Perché non proviamo a suonare insieme?” Dopotutto le jams tra di noi erano divertenti e c’era una buona intesa. È stato più facile formare una band anche perché eravamo tutti di Bologna. Può sembrare noioso o banale, ma è la realtà. In più nessuno dei nostri amici suonava bene tanto quanto noi tre insieme, perlomeno per quello che volevamo fare noi all’epoca… 

3. Raccontateci in due frasi il vostro nuovo singolo “Girls Who Wants to Travel the World” (il video è bellissimo, ha un’atmosfera molto Blow-Up).
Grazie Francesca, sei molto gentile, ci abbiamo messo 4 settimane a potare l’erba del parco e rendere tutto pronto per l’occasione… :)
Letteralmente due frasi? Non ce la faccio! La canzone parla dell’inevitabilità di lasciare andare qualcuno che ami. Il concetto è riassunto più o meno nel ritornello, in una frase che può sembrare un po’ sciocca: “Ragazza che vuoi viaggiare per il mondo, ti lascerò andare”. Ma la strofa si apre su molti concetti: la forza della donna, il venire da una cittadina piccola, l’incapacità di andarsene via... È forse testo che amiamo di più del nostro secondo EP. 

4. Come definireste la vostra musica? Avete una band cui vi ispirate?
È la musica che noi stessi vorremmo ascoltare e questo ci rende molto orgogliosi di quello che riusciamo a creare. È il modo più spontaneo di fare la musica e la devi fare per te stesso prima di tutto. Band cui ci ispiriamo? Sinceramente non te ne sappiamo dire una in particolare.

5. Tre aggettivi per descrivere cosa rappresenta per voi la musica.
Aggettivi?… cavolo… difficile…
Forte (nel senso di volume), innovativa, vitale 

6. Considerato che il panorama musicale italiano è piuttosto disastrato ultimamente, cosa suggerireste a chi vuole intraprendere questo percorso? Consigliereste di partecipare a un talent show? E voi, ci partecipereste mai?
Gli diremmo: “Sii te stesso, non seguire il mercato (a meno che tu non voglia creare qualcosa di effimero e supercommerciale), fai quello che ti piace e fallo al meglio. Crea qualità: la gente se ne renderà conto e uscirai dal mucchio di ruminanti”. 
Partecipare a un talent? MAI. È tutto sbagliato. Trasmettono solo messaggi sbagliati. 

7. Avete un rito pre concerto?
Stare da soli e concentrarsi. Distrarsi è molto facile e noi vogliamo dare il meglio sul palco, sempre.

8. Qual è la parte più divertente del vostro lavoro? E la più faticosa?
Viaggiare è divertente. La cosa più faticosa invece è stare dietro alle centinaia di email che riceviamo e trovare il giusto “balance” tra creare ed essere super organizzati. Oltretutto i socials ci stressano.
[E qui i nostri guadagnano 1000 punti nella scala di gradimento di Mr. Molko. N.d.A.]

9. Perché avete scelto proprio Londra?
È Londra che ha scelto noi: abbiamo sognato la regina. Ci è apparsa in sogno e ha detto a tutti e tre di andare oltremanica ed essere suoi schiavi. Ti sveliamo un segreto: in realtà, noi siamo i James Bond della regina, travestiti da musicisti! ;)

10. Il posto più assurdo dove avete suonato? 
Davanti a un sacco di mamme e neonati a un festival in campagna, in un posto nel Nowhere di cui non ricordiamo nemmeno il nome. Più che assurdo è stato deprimente… 

11. La cosa più pazzesca che vi è capitata finora?
Andare in tour in Europa e vedere persone nella folla che cantano le nostre canzoni. 

12. La vostra canzone preferita? E la vostra canzone preferita dei Placebo o quella che vi piacerebbe interpretare, se l’avete. 
La nostra canzone preferita al momento è DNA di Kendrick Lamar ma cambiamo praticamente ogni mese.
Pure Morning, per quanto riguarda i Placebo. 
[Attenzione, perdita di 200 punti… N.d.A.]

13. Com’è arrivata la chiamata dai Placebo e come avete reagito? Ma soprattutto, i Placebo a voi piacciono?
La chiamata è arrivata tramite telefono, per fortuna! 
Abbiamo detto “NOOO?!?!?!?!?!?!?!?!” E poi abbiamo risposto “Ok, andiamo!”. 
Crediamo di essere piaciuti a Molko, in più lui è un fan/amico dei Kills e noi siamo stati in tour con loro in Europa questa estate. 
E comunque, sì, i Placebo ci piacciono! ;)

14. Voci poco controllate mormorano che Brian Molko faccia colazione con porridge di batteristi e frullati di band emergenti. Ne avete timore?
Non ci sembra molto alto, quindi no. 
[Suggerimento spassionato: ricordatevi le parole di Yoda? “Size matters not. Look at me. Judge me by my size, do you? And well you should not. For my ally is the Force, and a powerful ally it is.” N.d.A.]

15. Da 1 a Dio quanto siete agitati per questo tour?
Siamo mescolati!!!
[Ecco una tipica espressione inglese intraducibile. Ma in ogni caso, bella sensazione!  N.d.A.]

LE DATE DEL TOUR PLACEBICO DEGLI HL
7 ottobre
Edinburgh Usher Hall

8 ottobre
Dundee Caird Hall

10 ottobre
Doncaster The Dome

11 ottobre

Blackpool Winter Gardens

13 ottobre
Reading Rivermead Leisure Complex

14 ottobre
Cardiff Motorpoint Arena Cardiff

16 ottobre
Portsmouth Guildhall

17 ottobre
Swindon Oasis Centre

20 ottobre
Plymouth Plymouth Pavilions

21 ottobre
Wolverhampton Wolves Civic Hall

23 ottobre
London O2 Academy Brixton

24 ottobre
London O2 Academy Brixton

E PER CHI LI VOLESSE VEDERE IN ITALì
9 dicembre
Bologna Covo Club

10 dicembre
Torino Astoria

E PER STALKERALRLI MEGLIO:


#seeyouverysoon
#innamoratevenesubito







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