12 ore a COPENAGHEN - Gig survivor

Copenaghen è una città davvero bella ma, se potete, prendete un albergo sui canali (a rischio topi) o in centro (a rischio sbronza da fumi di birra), ma non vicino alla stazione. Comodo, per l’amor del cielo, ma l’habitat si presta a incontri quanto meno strani: dal tizio in carrozzina elettrica che ti insegue cercando di broccolarti (e siano benedette le buche stradali!), a quello che ti chiede l’elemosina ma siccome non gli dai niente cerca di venderti una copia del Vecchio Testamento (“Guarda che è in tedesco eh”, “Ah be’ allora! Due, ne prendo due!”) e quello che cerca di rifilarti del fumo a tutti i costi (al quinto che mi chiedeva: “Canabìs?” ho cominciato a pensare che il mio aspetto post gig non fosse esattamente quello di una persona in forma).  

La cosa bella è che ci sono Tiger ovunque (per chi non lo conoscesse è il negozio di carabattole di origine svedese in cui entri perché hai bisogno di una cartelletta porta documenti ed esci con dei plettri [non suono], un soprammobile in ceramica a forma di baffi [ho 3 gatti, scelta arguta direi], un temperino a fragola profumato, un guanto per lavarsi a forma di scoiattolo [omaggio al mio bassista], sottopentole e un mini biliardo da tavola [come vivere senza?], un tappetino da yoga [totale lezioni di yoga prese: 1, 5 anni fa], 1 chilo di caramelle gommose assortite che hanno l’aspetto e la consistenza plastica 100 per cento [consiglio del dentista, immagino]). Ma è una specie di dono del cielo. Perché a Copenaghen fa freddo. Cioè FA FREDDO. E c’è vento. E siccome hai perso in meno di 12 ore il cappello che avevi comprato, è chiaro che te ne serve un altro. (Sì certo, poi ti servivano anche i tovaglioli con la regina, e allora?)


Il Tivoli in questi giorni è già addobbato per Halloween ed è bellissimo: ma attenzione agli orari! Lontano dai pasti pasto il rischio di essere investiti da passeggini vaganti è altissimo. 


Attenzione anche alle biciclette perché mentre voi andate in giro bardate come un californiano in vacanza invernale in Siberia, qui c’è gente che va allegramente in bici. In maglietta. Senza calze. Roba che tu, quando li vedi, dopo averli osservati con raccapriccio per qualche minuto, non puoi fare altro che infilarti un’altra felpa e, se possibile, dei paraorecchie di finto pelo.

A Copenaghen si mangia bene e si mangia tanto. Qualsiasi prodotto da carie istantanea vi venga in mente, qui lo potete trovare! Io, siccome sono due giorni che mi nutro solo di colazioni e Chai Tea Latte, stavolta mi butto su un hamburger che stranamente ha l'aspetto di un petto di pollo grigliato infilato in un panino. Anche il cheddar non è il solito cheddar chimico di McDonald’s.  Che delusione: tutto questo healthy food mi ucciderà in breve tempo. 




C’è molto vento, ma c’è di buono che se si becca la direzione giusta si arriva a destinazione in molto meno tempo, motivo per cui sono riuscita a prendere il treno in tempo per tornare in aeroporto (persino Pokemon Go mi ha detto “Non usare l’app mentre guidi” e io ho dovuto schiacciare “Sono un passeggero”, sì un passeggero della bora!)

È tempo ora di lasciare la città della Sirenetta (che non ho visto ma chissene, la mia princess stava sul palco ieri sera [momento diabete in atto]) e dirigersi a Oslo. E provare a recuperare il passaporto! Tentativo che fallisce miseramente: "Eh signorì che vuole farci? È weekend. Al Lost&found funziona solo il reparto Lost." Ma come? E io che pensavo di essere in Scandinavia, mi trovo invece intrappolata in un gap spazio temporale all'ufficio postale di Bernareggio! MAVACCARANA, non l'ho perso! L'ho dimenticato su un volo, in preda alla preoccupazione e all'amore per un nano sexy con un piede in cancrena! Qualunque persona sana di mente troverebbe questa una buona ragione per alzare la cornetta e chiamare l'ufficio oggetti smarriti. E infatti la vichingona, convinta più dal mio sguardo allucinato che dalla storia surreale, fa una telefonata e io spero che non stia contattando il reparto psichiatrico più vicino. Comunque mi comunica che no, il passaporto non c'è ma posso riprovare lunedì. Eh certo, mi viene semplice, Oslo è proprio dietro l'angolo. Nulla, vado a imbarcare la valigia. Il tipo mi spedisce al self check in. Evviva è scritto tutto solo in danese! Vado a senso ma immagino che Pasnummer voglia dire numero di passaporto e io il passaporto, ops, non ce l'ho più! Torno dal tipo che mi fa passare al check in normale "solo per questa volta" (ma ti venisse un cagotto "solo per questa volta"). 
Sistemata la valigia, provo a cercare il mio sperduto documento all'ufficio della polizia. Niente di fatto ma porto a casa almeno il numero di telefono del poliziotto quasi in pensione è decisamente in sovrappeso: grandi soddisfazioni che fanno crescere l'autostima.
Il volo è veloce ma tremendo: il giapponese di fianco a me puzza come una capra di Calcutta e russa come un vulcano sul principio dell'eruzione.
Finalmente sono in albergo: la mia camera è al 23esimo piano. Io soffro sempre di vertigini. Per cui no, nessuna foto!

La giornata volge al termine e la conclusione perfetta è una birra all’Irish Pub dell’albergo. Una roba tranquilla, tu e la tua socia sgallinate alla grandissima sul mini cantante (com’è bello! ma hai visto la maglietta, aveva un filo tirato, e bla bla bla, e che voce, che prestanza, e squek e sberequek) facendo tanto di nomi e cognomi a un volume di voce tipicamente italiano... cosa può succedere se non accorgerti che dietro le tue spalle c’è il tecnico delle chitarre? Sembra quasi scontato fare almeno una figura di merda al giorno! 

La location di stasera è in linea con le altre: l’ingresso di una Lidl praticamente. E finora sono solo rimasta bloccata in camera... Ma ce la faremo: non c’è blocco, non c’è freddo, non c’è mancanza di arti per ipotermia che possa bloccare una fan innamorata!

#besttocome 






Commenti

  1. Hai notato come le ragazze danesi quando scendono dalla bicicletta (dopo aver pedalato controvento) entrano nel locale dove tu siedi accartocciata con l'aspetto da clochard ed hanno piega e trucco perfetti?

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    1. Questa cosa è surreale. Ieri ho visto una ragazza in pantaloncini e SENZA CALZE! 😱

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