GENESI DI UNA FOLLIA (breve racconto di quando la tua band annuncia un World Tour. E tu, che già avevi il sospetto che si trattasse una sottospecie di Onlus, maturi la certezza che più che una rock band, stai seguendo una banda di cialtroni. Questo, ovviamente, non scalfisce di un millimetro la tua passione…)

11 marzo 2016, ore 12 – I Placebo annunciano che il 14 marzo annunceranno (l’annuncio dell’annuncio, manco fosse la seconda incarnazione di Gesù. Ma anche questo avrà poi un suo perché…) le date del tour che stai aspettando da mesi, del tour che sarà una pietra miliare, del tour mondiale, del tour, insomma, del ventennale. Pre-sale dal 16 marzo, dopodiché porte aperte a tutti.

Sei preparata, lo sapevi che sarebbe successo, hai già fatto congetture, ipotesi e piani strategici. Da un’iniziale fase compulsiva “FACCIO TUTTE LE DATE”, dopo aver attraversato il momento disfattista “’FANCULO, FACCIO SOLO MILANO. E SOLO SE LA METTONO NEL WEEKEND”, sei arrivata a più miti consigli “LA PRIMA LA FACCIO ANCHE FOSSE IN UZBEKISTAN, SUL RESTO VEDIAMO…”. Hai lavorato, risparmiato, educato la carta di credito… e soprattutto, hai 3 giorni per metabolizzare la cosa e arrivare all’ANNUNCIO con la dovuta calma.

E INVECE NO! Succede l’impensabile…
Un malcapitato giornalista riporta la notizia dell’ “annunciazione” e, con buona pace del management dei nostri, che evidentemente ha un ufficio stampa gestito dalla brutta copia di Winnie The Pooh, allega il dettaglio delle date con tanto di location. Ovviamente il link all’articolo viene rimosso, insieme al suo autore, in tempo zero. Ma i fan dei Placebo, che sono peggio delle linci quanto tengono sotto osservazione un capriolo, hanno già colpito a suon di screenshot e in meno di 30 secondi le preziose carte cominciano a circolare.
Alle 12.30 hai in mano la lista stampata e la guardi con sgomento. Impossibile, è falsa. Non è nemmeno ipotizzabile che questi sciagurati abbiano scelto delle venue così ENORMI! Ma dove pensano di raccattare tutta questa gente. Cosa c’è che mi sfugge? Esiste un collettivo di fan mercenari che si fanno pagare per far numero ai concerti? (In caso, sarei interessata a inviare un CV). Mi rifiuto di credere che questa lista sia reale. Sarà un fake, un depistaggio studiato all’uopo, l’ennesimo tentativo di Brian di eliminare un po’ di fan facendoli stramazzare al suolo per colpo apoplettico. E poi, la prima data ad Aarhus… Ora, con tutto il rispetto e considerando che le mie conoscenza geografiche sono sempre state piuttosto approssimative, doveminchiasitrovaAarhus??? 
Interrogo Siri: dimmi tutto su Aarhus. Risposta: sei sicura? Mmmm, bene ma non benissimo...
Vaghi per l’ufficio balbettando sillabe incomprensibili, cerchi giustificazioni per scelte così scellerate confrontandoti in modo maturo e responsabile con altre fan (“Se questa è la lista vera, sono dei mentecatti, dei disgraziati, dei poveri illusi. Poi in Italia una data sola, è impossibile. Se fosse così, io mollo. Cioè dai, maledetti. VI ODIO!!!!"). Pensi che non potrebbe andare peggio.

E INVECE NO! La catastrofe è lì, che ti fissa mascherata da numero…
Ti cade l’occhio sulla prima data. Mmmm… 13 ottobre… 13 ottobre…
CAZZO, L’ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO.
Il MIO ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO!
NON. È. POSSIBILE.
GRAZIE. MOLTE GRAZIE.
NON POSSO DIVORZIARE PER SEGUIRE UN TOUR. (no, vero?)
Questa lista non deve essere vera. Ma, nel dubbio un passaggio in chiesa lo fai…

Poi, fedele al vecchio adagio che “fidarsi è bene, ma non fidarsi ti salva le chiappe”, impieghi tutto il weekend a cercare info sulle location (rifiutandoti di credere che possano pensare di suonare in posti da più di 10000 persone ma pensando che forse faranno allagare il parterre per inscenare una moderna naumachìa), prenotando alberghi in mezza Europa puntando il dito un po’ a caso sulla cartina (sia benedetta nei secoli l’opzione “cancellazione gratuita”), studiando rotte di voli, treni, navi e mezzi di locomozione alternativa (perché, diciamo la verità, in tutto questo continui a ignorare dove si trovi esattamente Aarhus…). Cominci a sondare il terreno con il marito (“Come lo vedi un anniversario in Danimarca?” “Freddo” “Ah, ok…”) e butti tutto questo certosino lavoro in un ordinato foglio Excel.
Ora sei davvero pronta.
Se non fosse che ti piazzano una riunione proprio nel giorno e all’ora dell’annunciazione!
Il diktat è uno solo: mandatemi un Whatsapp esplicativo e io capirò di che morte morire.

Insomma, alla fine la lista è vera: almeno tutto il lavoro del weekend non verrà gettato nell’oblio. Inviti il marito a cena nel suo ristorante preferito (che a te nemmeno piace perché cucinano il coniglio!) per informarlo, previa somministrazione di quantità di vino adeguata, che il vostro nono anniversario di nozze lo passerete lontani, ma molto vicini in spirito!
Ultime call conference per tracciare un fan tour che abbia un senso, non ti riduca definitivamente in miseria e non ti metta a stretto contatto con degli avvocati, lucidatura preventiva delle carte di credito, aggiornamento di tutti i sistemi operativi dei computer e via, se pronta a elargire un tuo obolo alla causa Placebo World Tour.

Risultato: sto per partire, sono agitata da morire, i Placebo continuano a sfornare video e interviste che non avrò mai tempo di vedere e, soprattutto, continuo a ignorare doveminchiasitrovaAarhus!

#besttocome




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